In questo breve articolo cercherò di spiegare le differenze tra la DICO e la DIRI , in maniera semplice e concisa, per maggiori informazioni potete consultare la pagina ” approfondimenti ” del sito .
Thank you for reading this post, don't forget to subscribe!Negli ultimi anni , a partire dal 2008 , si è creata in seguito all’emissione di alcuni decreti legislativi in ambito tecnico , parecchia confusione . Sono nati nuovi certificati , come la DIRI (Dichiarazione di rispondenza ) , che ancora attualmente molti confondono con la DICO dichiarazione di conformità .
D.I.C.O. o D.I.R.I o tutti e due , quale usare, che confusione, cercherò di mettere un po’ di chiarezza e spiegare quando può essere utilizzata una o l’altra o persino entrambi.
Intanto cerchiamo di capire, cosa vogliono dire questi nomi : DICO, DIRI.
DICO o come realmente si scrive DI.CO si intende dichiarazione di Conformità , mentre DIRI o DI.RI si intende dichiarazione di rispondenza alla normativa.
Una cosa che molti non sanno è che uno dei due certificati, la DIRI, può essere rilasciata solo per impianti modificati o adeguati prima del 2008, esiste quindi un vincolo temporale. La possibilità di usare la DIRI, è stata normata con il DM37/08, e permette in seguito ad una verifica/perizia di sanare la situazione, anche in caso di completa mancanza della documentazione. Ma esiste un vincolo, questo tipo di certificato può essere fatto solamente da una figura tecnica particolare, che spesso non coincide con il semplice elettricista. In particolare deve essere in possesso dei seguenti requisiti : Ingegnere o perito iscritto all’albo nelle specifiche competenze, che progetta da almeno 5 anni. In questo caso il certificato dovrà contenere un’autocertificazione che attesti ciò, ed in alcuni casi qualche ente richiede un minimo di lettera di presentazione dei lavori svolti. Un’altra figura abilitata è quella del responsabile tecnico di un’impresa istallatrice (questa è la parte che può mandare più in confusione, perché chi è questa figura ? ) alcuni elettricisti mostrano la visura camerale della loro impresa, ma ciò non basta, quello che occorrerebbe è invece una copia del contratto o busta paga nella quale sia scritto che la sua mansione è responsabile tecnico, dopo di che si verifica da quanto tempo, (almeno da 5 anni). Detto questo, a cosa serve una DI.RI ? in sostanza questo certificato indica che l’impianto che è stato fatto in una data non precisa, ma comunque antecedente al 2008 è stato realizzato seguendo la normativa di quel tempo, da qui il fatto che sia più una perizia, perché si deve intuire il periodo, conoscere quale normativa vigeva in quel tempo. Infine l’impianto va testato con apposita strumentazione, che testerà il salvavita facendolo scattare tutte le volte da ogni singola presa, misurando la resistenza di terra e la qualità dell’isolante dei fili dentro i muri. In sostanza non serve a nulla andare con il ditino e fare scattare il salvavita come molti fanno, ma è lo strumento che simulerà la persona, capendo se scatta nei tempi giusti e per il valore massimo di corrente che può attraversare il corpo senza causare danni.
Adesso vediamo invece la DI.CO cosa è e quando si usa: Questo tipo di certificato a differenza della DI.RI può essere fatto solo da un elettricista iscritto regolarmente alla camera di commercio, pertanto in questo caso è giusto verificare la visura camerale. Questo tipo di certificato però a differenza della DI.RI deve essere fatto solo dall’elettricista che ha realmente svolto il lavoro, al termine dello stesso, e questo anche se molti non lo sanno è un obbligo dal 1990. Questo certificato attesterà che il lavoro appena fatto , è stato eseguito rispettando la normativa più attuale, e tenendo conto che la normativa elettrica cambia ogni 6 mesi, una dichiarazione di conformità potrà tenere conto di alcuni controlli che l’anno successivo sarebbero diversi. La normativa ovviamente lo prevede, ed è così che quando una dichiarazione di conformità verrà rilasciata, varrà per tutta la vita dell’impianto, fino alla prossima ristrutturazione. Per fare un sempio devo rifare l’impianto adesso, posso solo rivolgermi ad un elettricista che rilascerà la DICO , se invece non ho documenti ma non voglio rifare nulla, si chiamerà un professionista abilitato, che farà solo una perizia e nel caso rilasci la DIRI , che avrà lo stesso valore legale della DICO, ed anch’essa varrà fino alla prossima ristrutturazione.
DICO e DIRI , quando usarli entrambi: Come spesso accade, ci troviamo ad avere un impianto di cui non si hanno documentazione, realizzato comunque prima del 2008 (se l’immobile è costruito prima del 2008, anche in mancanza di date certe si può ipotizzare l’impianto eseguito prima del 2008) e vorremmo solo rifare una stanza o un bagno, in sostanza adeguare solo una parte dell’impianto e lasciare il resto come originale. In questo caso la procedura corretta è fare una DIRI dell’impianto originale e poi una DICO della sola parte modificata, quindi entrambi i documenti.